Lo stile Tudor (no, non parliamo di moda)

Dopo la sua morte, il corpo di Riccardo III fu portato a Leicester, nudo e con le mani legate davanti a sé, come se fosse stato il peggiore dei traditori. Il suo corpo portava i segni dei colpi inferti dai mercenari Tudor e dai traditori Stanley, oltre a numerose ferite post-mortem, atti deliberati di disprezzo e umiliazione.


Secondo le cronache, il suo cadavere fu esposto pubblicamente nella Chiesa dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria, situata nel quartiere di Newarke a Leicester. L’esposizione aveva un chiaro scopo politico: dimostrare che Riccardo III era morto e che il suo avversario, Enrico Tudor, aveva trionfato. Le cronache, come una conservata presso la British Library, raccontano che il corpo di Riccardo fu mostrato “nudo come quando era nato” affinché “molti potessero vederlo.” Questo atto non era solo una dichiarazione di vittoria, ma anche un mezzo per scoraggiare eventuali ribellioni da parte dei sostenitori di Riccardo.


Ora ditemi, è questo il comportamento di un re legittimo? È appropriato per un sovrano celebrare la sua vittoria mutilando il corpo del suo nemico, umiliandolo e parlandone al mondo come un trofeo di barbarie?


Enrico VII rubò quella corona. Enrico VII temeva Riccardo, e con quell’atto, che purtroppo non fu neppure il suo gesto più vile, rivelò la sua vera natura. Continuò la sua campagna di calunnie con una propaganda implacabile, affidata ai suoi fedeli servitori, a partire da Tommaso Moro, per infangare la memoria di Riccardo. Facendo ciò, dichiarò al mondo che era un uomo misero, sulla cui testa posava una corona insanguinata, ottenuta con l’inganno e il tradimento.


(Della chiesa non resta nulla, se non due archi.)

photo by: Story of Leicester

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